E' uno di quei dischi in cui non ci capisco niente; lo ascolto, lo riascolto e sono sempre più disorientato.
Attivi dalla fine degli '80 e la metà dei '90, i trapiantati californiani TFUL furono autentici freaks della tradizione americana e non solo: ricordo che il primo pezzo che sentii di loro era una cover di Morricone, su un 7 pollici del 1995 che mi capitò in mano non so in quale modo. La massima sintesi della loro musica l'ha espressa alla grande PS; dei Sonic Youth in versione da cabaret.
Una surreale vena pop ammanta tutto il disco, che si dispiega anche su lidi beefheartiani, folk, rumorismi e numeri più strettamente alternative (in linea col debutto coevo dei Trumans Water). Insomma, c'è davvero poco da capire ed è un bene. E' uno di quei dischi di cui è difficile innamorarsi, ma che non si può fare a meno di stimare.
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