Atto d'esordio del duo più temibile delle brughiere scozzesi, ovviamente autoprodotto, stampato in 50 cd-r e poi riedito in vinile dalla Aurora Borealis un paio d'anni dopo. Come il successore, il terrificante Plaguebearer, è un incubo industrial-noise di stampo ritualistico diviso in due tracce da 20 minuti, ed è un efficacissimo anti-stress: scie galattiche, sbuffi metallici, abissi di perdizione, vortici sterminati, droni ispidi ed irsuti. Leggermente inferiore al sopracitato, ma soltanto perchè più monocromatico; mancano gli spunti percussivi, che forse hanno costituito il punto di forza. Ma restano molto ma molto superiori alla media dell'harsh-noise degli anni Zero.
giovedì 18 ottobre 2018
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