lunedì 25 febbraio 2019

Hawkwind ‎– Quark, Strangeness And Charm (1977)

Che fosse per forzatura o per decisione, nell'anno del punk gli Hawkwind non erano più i grandi dinosauri di Space Ritual e dintorni; Lemmy era stato licenziato dopo un arresto, Nik Turner se n'era andato, il gruppo aveva cambiato etichetta e Bob Calvert si era insediato in pianta stabile già dall'anno precedente. Nonostante gli eterni dissidi interni, il quintetto che dava alle stampe QS&C appariva ben coeso e dotato di un suono più asciutto ed essenziale, sintetizzato in modo esemplare nell'eccezionale Damnation Alley, punto d'incrocio perfetto fra il classico space-rock e la new-wave ancora in stato embrionale. In sostanza, le ingombranti (seppur gloriose) spirali spazialoidi di Dik Mik e Del Dettmar erano ormai un ricordo, sostituite dal talento cristallino dell'ex-High Tide Simon House, diviso fra tastiere e violino.
Preso nel suo complesso, QS&C non passerà come il loro miglior album ma appare un concentrato molto efficace nel saper distribuire acid-rock, pop abrasivo, suggestioni arabeggianti, ipnosi elettroniche e propulsioni ritmiche incessanti come da manuale. Cosa che nel 1977 non era per nulla scontato per dei dinosauri come loro.

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