Secondo (ed ancora ultimo al momento, escluso l'EP Portraits) album di KK a proprio nome, uscito appena un'anno dopo l'eccellente soundtrack The Last Survivor. Branches invece si è trattato di un episodio a sè stante, non commissionato ed intestato a sè stesso in quanto a suo avviso non lo trovava calzante nè per Helios nè per Goldmund. Difficile dargli torto, in quanto si tratta di un disco piuttosto colorito in cui i sinfonismi si sposano con i glitches e le classiche atmosfere da soundtrack la fanno da padrone (suggestiva l'orchestra sintetica di Immersion ma soprattutto la vetta di Here e l'elegia mesta di Letters). Insomma, adattissimo ad un immaginario film drammatico ma non troppo, diciamo che lo immaginerei ben incollato ad un capolavoro come il cileno The Club, uno dei più bei film degli ultimi 10 anni a mio parere.
lunedì 11 febbraio 2019
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