Terza ed ultima testimonianza discografica del duo californiano, e come nel caso del primo Nowhere, rilasciato da una label tedesca. Nel mezzo c'era stato il bellissimo Gift of roots and wings, rivelatorio di un suono davvero peculiare che con The Sound of shadows... trovò una specie di quadratura del cerchio. Un'ambient ritualistica, con delle connotazioni etniche ma fuori dagli stereotipi che il termine si tira dietro da più di 30 anni. Un insieme che unisce tribalismi ed astrattismi in un colpo solo, con un uso saggio dell'elettronica ed una varietà di ambientazioni davvero notevole. Meritavano ben altri riconoscimenti invece del dimenticatoio totale, nonostante le sonorità fossero inconfutabilmente di quell'era; erano davvero bravi.
Remember the WISHLIST
13 ore fa
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