Valeva bene la scusa del dimezzamento della ragione sociale per aggiungere un'altro nome alla List, quel volpone di Stapleton. I prodi teutonici di Electrip, indecisi fra scorie residue alla Colosseum e tentazioni avant, chiusero qui la loro carriera, con un album controverso capace di impennate superbe (Love Potion 25, 13 minuti dalle fasi strumentali reminescenti i migliori Soft Machine), dilazioni psichedeliche (Side 1 First Day), cincischiate etniche (Grille, per grilli notturni, flautino e bonghi), collage sconclusionati (Radio) e radiazioni organiche (Orgelsolo).
Love Potion 25 da sola tiene su il disco e lo chiude in bellezza, ponendo la parola fine ad una band che forse terminò la propria strada per differenze di vedute fra i membri. Avevano un grande potenziale ma restarono una sostanziale incompiuta.
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