Una delle sempre più rare scoperte di PS, proveniente da quello che una volta si chiamava underground ed adesso non esiste più, ma romanticamente ha ancora una consistenza perchè il disco è uscito in cassetta e di questo trio dell'Indiana non si sa praticamente nulla.
Non importa, perchè hanno abbastanza da dire nella pratica; non possiedo il supporto fisico, ma mi chiedo che tipologia di cassetta possa essere, dato che va oltre i 100 minuti di durata; nuove frontiere del glorioso supporto?
Venendo al contenuto, gli Stabscotch sono una rivelazione, c'è poco da dire. Non suonano come nessun'altra cosa mai sentita, e lo suonano come se non ci fosse un domani, con uno sforzo sovrumano ed un dispiego di idee e soluzioni impressionante, in pratica inesauribile. Il bassista / vocalist ha un'imprinting tipicamente hardcore, con quel declamare furioso e monotono. L'asso del gruppo è il chitarrista, l'elemento più raffinato ed in grado di sfornare riffs dalle mille sfaccettature, che più volte mi ha ricordato il grandissimo Drazek dei Rope.
E le composizioni? Indefinibili, inafferrabili, psicotiche, dei rebus inestricabili. Gli Stabscotch parlano un linguaggio dell'assurdo, sono accompagnatori verso una Zona del mistero più fitto ed inspiegabile. Un labirinto di post-hardcore, prog, art-metal, avanguardia e tanta, tanta psichedelia.
Uncanny Valley è talmente lungo e pieno di dettagli che credo occorrano 10/15 ascolti per assimilarlo al meglio, il che significa circa 24 ore. Follia totale, di questi tempi, ma gli Stabscotch sembrano non fare parte di questo mondo, ed entrare nel loro, almeno metaforicamente, è un esperienza da provare.
Mi chiedo non solo chi siano, ma chi diavolo ascolti ormai questa musica. A parte Piero Scaruffi, tu e io, il pensionato Vlad Tepes. A me fa l'impressione, questo disco, d'essere la colonna sonora di alcuni dinosauri che si ostinano a trovare qualcosa di valido. Su internet mi sbagliavo: serve sì a scoprire qualcosa di nuovo e valido, ma in larga parte uccide l'ascolto, la qualità, la curiosità e la meraviglia. Finché ci sarai tu, comunque, ci sarà posto anche per questi matti. Un saluto da Roma.
RispondiEliminaÈ un grande piacere risentirti dopo anni. Ma è anche un po' inquietante il tempismo; sbaglio o in passato avevi profetizzato qualcosa di simile a quanto sta accadendo ora?
RispondiEliminaComunque gli stabscotch li ascolta anche qualcun'altro. C'è un intervista recente su onda rock.
Per il resto, occhio ai dinosauri perché potrebbero tornare....