In quella storia che più travagliata non si può dell'entità Christian Death, Catastrophe Ballet rappresenta un'episodio felice a tutto tondo. Rozz Williams, a gruppo sciolto, si vide contattare da una label francese per la ristampa di Only Theatre Of Pain e per l'incoraggiamento a proseguire l'avventura. Reclutati 4 nuovi membri, insieme a loro realizza questo secondo album, che è uno stacco abbastanza netto rispetto al, pur miliare debutto. Immersa in una nebbia gotica impenetrabile, l'atmosfera generale è se possibile ancor più morbosa; le tirate punk aggressive sfumano anche se la chitarra di Valor è capace di graffiare con stile, le ritmiche sono wave-compatte ma a più riprese si spezzano per dare enfasi alle implosioni teatrali.
Esemplare la facciata A, con Sleepwalk, The Drowning e The Blue Hour. Era chiaro che i CD non inventavano un granchè (Bauhaus e Sisters Of Mercy erano attivi già da qualche anno all'epoca), ma la loro iconografia e lo stile espressivo fissavano uno standard molto peculiare.
Atrocities e Catastrophe Ballet hanno sempre un posto nel mio cuore (e playlist!)
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