Specchi opposti. Così la storica etichetta esoteric & dintorni Soleilmoon presentava il cd Theology accoppiato col vinile The Religious experience, prodotti gemellati fra loro, da intendersi botta il primo e risposta il secondo, matrice l'uno e reinterpretazione l'altro.
Al terzo album, i 34HBE erano già patrimonio italiano nel mondo. La chiamata oltre oceano arrivò al terzo capitolo, dopo la prima autoprodotta e la seconda di marca svedese. Un percorso inesorabile verso altre dimensioni acustiche, verso corde dell'anima sconosciute, verso l'infinito oblio delle loro escursioni metafisiche.
Il misticismo artefatto dei 28 minuti di I Am Daughter può aver avuto a che fare con la religione e la teologia, certo. E i 19' di The Cradle magari ne rappresentano la medaglia oscura, forse la disillusione ed il risveglio dalle utopie. Ambarchi era già innamorato di loro e li diffondeva il più possibile in Australia.
Quel che usciva vincitore, al termine di quest'esperienza extra-sensoriale, era il complesso; smarcatisi dai (pochi, in realtà) residui post-rock del precedente, i nostri eroi creavano il loro microcosmo, inespugnabile ed inestricabile: alieni ma terreni, neutri ma non glaciali, sintetici ed organici. Impermeabili, permeati della loro stessa essenza di natura così umana, fragile ed inattaccabile. Onore e gloria a loro, sempre.
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