Terzo e postumo degli AF, uscito a gruppo già bello sciolto. In teoria un prodotto minore, in realtà un live che rialzava, seppur solo per la gloria, le quotazioni di una kraut entità esordita con bel botto nel 1972 e poi attenuatasi col secondo del 1973, un po' lambiccato e meno epidermico al confronto.
Con i synth spaziali di Michael Hoenig sugli scudi, Last ha il pregio di coprire tutte le aree in cui gli AF sapevano eccellere, dalla contemplazione cosmica alla cavalcata lisergica (alla Amon Duul, per intenderci). La facciata A, registrata in Francia nel 1973, mette in mostra l'inedito Soundpool ed una ripresa di Laila II che fa un figurone rispetto a quella in studio del secondo disco.
La facciata B è live in Berlino 1974, con i 23 minuti della mono-tonica Looping IV, metà minimalismo sintetico e metà jam alla Saucerful Of Secrets memoria.
Un trip che va preso per come è, senza troppe pretese, ma nel suo complesso bello spontaneo.
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