Ennesima scheggia di follia, imprevedibilmente dalla Perfida Albione, ad opera di tal Jim Welton, bassista degli Homosexuals, gruppo DIY uscito dal punk ma arrivato persino ad incidere per la Recommended di Chris Cutler a metà anni '80.
The way out, originalmente autoprodotto, fu ristampato nel 1997 con un espansione che non ha fatto altro che scompigliare ancor di più il banco di un oggetto non identificabile, composto di due parti: House (X-Axis), la parte musicale, composto di 7 pezzi sbilenchi fra avant-rock, reggae demenziale, jazz deviato, surf zoppicante, cabaret e folk. Irresistibile.
La seconda, Chat (Y-Axis), virtualmente ampliata dalle numerose bonus track, è un coacervo di tracce molto brevi, sotto i 2 minuti, in cui succede letteralmente di tutto, fra musica concreta, deliri fuori controllo, nastri in reverse, cantilene spettrali abbozzate, e collage di praticamente un po' di ogni fonte sonora possibile.
Un calderone forse fin troppo dispersivo; difficile riuscire a seguirlo. Ma tanto lo scopo era di shockare, e Welton riuscì ad ottenere lo scopo perfettamente. Non ci fu alcun seguito.
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