giovedì 16 settembre 2021

St Johnny ‎– High As A Kite (1993)


Grazie ad una delle tante dritte di Opium Hum (fra i pochi blog rimasti, una garanzia di ecletticità senza eguali), faccio un altro recupero dei primi anni '90, questo quartetto del Connecticut che ai tempi era abbastanza battuto da Rockerilla, se non ricordo male addirittura al punto di guadagnarne una copertina. Le majors erano in piena fase battuta-di-caccia-agli-eredi-dei-Nirvana, e dopo questo primo su Caroline la Geffen si accaparrò le prestazioni dei San Gianni, che ne fecero altri due e poi si sciolsero nel 1995.

All'epoca non li sfiorai neanche di striscio; era possibile che li avessero passati anche su Planet Rock, ma in realtà ero diffidente di natura nei confronti delle band dal nome che non mi ispirava. Avrei dovuto dar loro una chance: facevano un college-core intriso di melodie accattivanti e agrodolci come nella tradizione grunge, ma stilisticamente ne erano distanti, in quanto più affini alle muraglie sonore dei Sonic Youth e dei Dinosaur Jr, grazie anche alle eruzioni chitarristiche incessanti ed alle esecuzioni viscerali, per non dire invasate. My father's father, Matador, Black, Unclean gli esempi migliori.

Il paradosso di High As A Kite è che uno dei suoi punti di forza fu la produzione, complessivamente povera e compressa, non si sa se per scelta o per necessità di qualsiasi natura. Fossero andati subito su major, non gliel'avrebbero permesso mai al mondo, di suonare così sporchi e lo-fi. E l'effetto finale di stordimento melodico che sprigiona ne sarebbe stato compromesso, irrimediabilmente.

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