venerdì 10 settembre 2021

U.S. Maple ‎– Purple On Time (2003)

Cosa diavolo c'era di male nel normalizzare un pochetto uno stile non replicabile, nemmeno da loro stessi, soprattutto dopo aver perso il batterista originale? Chiudo qui l'intera discografia degli U.S. Maple, una band geniale e sottostimata, devo ammettere anche da me ai tempi purtroppo. Il problema di Purple On Time, a quanto ha scritto chiunque, fu che rappresentò un disco meno ingarbugliato dei precedenti, meno intricato nelle strutture e con parvenze di melodie quasi accessibili.

E' vero che la tensione presente nei loro capolavori venne meno, ma occorre analizzare più in profondo il significato delle dilatazioni dei ritmi, dello scorrimento profondamente blues e soprattutto del ruolo dell'ultimo entrato, il batterista Adam Vida, di sicuro meno fantasioso del suo predecessore Samson ma non meno bravo tecnicamente. 

Per farla breve, faccio un confronto con il Capitano: Purple On Time stette a Sang Phat Editor come Spotlight Kid stette a Lick My Decals Off, Baby. Un parto certamente meno ispirato, ma non per questo meno ricco di classe, perizia e sana, lucida follia.

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