domenica 15 maggio 2022

Yellow Swans ‎– Psychic Secession (2005)

Ora che è passato un certo numero di anni, penso che di tutta l'ondata american-noise degli anni zero, gli YS possano essere definiti un nome da podio globale. I loro colossali lavori della maturità, At All Ends e Going Places, stabilirono uno standard difficile da replicare grazie alla cura maniacale del suono ed alle tessiture strutturali, capaci di rasoiare senza pietà ma anche di concedere astrazioni non facili da cogliere al volo. Psychic Secession, il secondo maggiore (ma la loro discografia è una selva inestricabile, in questo non sono stati da meno degli altri), conteneva già in nuce questa tendenza ai chiaro/scuri, anche se tagliata ad una grana molto grossa. Il mastodontico True Union, di 20 minuti, è un'alluncinato space-harsh che rende la vita molto difficile al resto della scaletta, che ne soffre un po' le conseguenze fino all'astrattismo finale di Velocity of the yolk, in cui una straniata voce femminile segnala la sua presenza in uno scenario post-nucleare. A quel punto, il cerchio sembra chiudersi magistralmente.

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