Liberatosi dai modesti Treepeople, Doug Martsch tornò a casa e si fece il suo gruppo, inizialmente con la sezione ritmica di Youtz e Netson. Con questo debutto così potè mettere in scena il suo personalissimo cantautorato elettrico, certamente erede delle epiche nevrosi neilyounghiane, che genererà uno dei più grandi capolavori americani degli anni '90, un live all'altezza ed una maturità più che dignitosa, anche se a singhiozzo. Visto in prospettiva, quindi, UAW è un disco grezzo, prodotto un po' lo-fi e con alcune incertezze, ed anche a causa di ciò all'epoca venne salutato come l'opera prima di un gruppo promettente, simbolo del trapasso del grunge e del recupero di certe radici, valorosamente aggiornate a quei giorni. Esemplari ed anticipatori delle meraviglie future: Shameful Dread, Three years ago today e Built To Spill. Il deposito del marchio.
mercoledì 18 maggio 2022
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