Episodio anomalo che spesso viene elencato fra le reliquie più oscure della stagione progressive italiana, sia perchè uscito in quegli anni (anche se di tale non si trattava) sia perchè fu il one-shot ad opera di un gruppo fantasma. Si sa soltanto che il compositore, sotto uno pseudonimo già utilizzato, era Armando Sciascia, uno dei più prolifici autori di colonne sonore italiani dagli anni '50 in poi.
Pertanto Distortions si potrebbe catalogare file under library, anche se piuttosto atipica. Totalmente strumentale, si snoda attraverso un sorprendente e sincopato hard-rock, somigliante per certi versi ai contemporanei Black Sabbath. Il complesso (un quintetto, direi) che si occupava dell'esecuzione, preciso e tecnico al punto giusto, sulla carta sarebbe potuto anche essere il Rovescio Della Medaglia. Ma giurerei che il maestro Sciascia, violinista classico, abbia partecipato elettrificando il proprio strumento fin quasi a farlo sembrare una graffiante chitarra solista.
A parte una minoranza di episodi relativamente tranquilli (spiccano la bossa di Equilibrium, la placida ballad Equivalence), è un tambureggiare sulfureo di riff e sferzate elettriche, a partire dalla potentissima Diodo, alla splendida giravolta prog di Metamorphosis, alle serrate stentoree di Microchaos e Dipnoi, alla pura pesantezza sabbathiana di Distillation. Il tutto però sempre increspato di imprevedibili breaks ed aperture che mostravano l'abilità compositiva ed il notevolissimo gusto strumentale di Sciascia.
Il quale, a meno di smentite, risulta essere ancora vivo a tutt'oggi, avendo ormai passato i 90, ed è un altro personaggio su cui dovrei indagare meglio...
Pertanto Distortions si potrebbe catalogare file under library, anche se piuttosto atipica. Totalmente strumentale, si snoda attraverso un sorprendente e sincopato hard-rock, somigliante per certi versi ai contemporanei Black Sabbath. Il complesso (un quintetto, direi) che si occupava dell'esecuzione, preciso e tecnico al punto giusto, sulla carta sarebbe potuto anche essere il Rovescio Della Medaglia. Ma giurerei che il maestro Sciascia, violinista classico, abbia partecipato elettrificando il proprio strumento fin quasi a farlo sembrare una graffiante chitarra solista.
A parte una minoranza di episodi relativamente tranquilli (spiccano la bossa di Equilibrium, la placida ballad Equivalence), è un tambureggiare sulfureo di riff e sferzate elettriche, a partire dalla potentissima Diodo, alla splendida giravolta prog di Metamorphosis, alle serrate stentoree di Microchaos e Dipnoi, alla pura pesantezza sabbathiana di Distillation. Il tutto però sempre increspato di imprevedibili breaks ed aperture che mostravano l'abilità compositiva ed il notevolissimo gusto strumentale di Sciascia.
Il quale, a meno di smentite, risulta essere ancora vivo a tutt'oggi, avendo ormai passato i 90, ed è un altro personaggio su cui dovrei indagare meglio...
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