mercoledì 18 aprile 2012

Black Angels - Phosphene Dream (2010)

L'ossessione per i Velvet Underground può giocare brutti scherzi ad una band, a partire dal nome stesso che si adotta. Ma dopotutto questi texani sfuggono la trappola dell'eccesiva reverenza con una bella sventagliata di '60-oriented-rock, in questo terzo album molto ben fatto.
L'insieme è un curioso meltin' pot: le chitarre acide e piene di riverbero, i moduli ipnotici di farfisa, un cantante che sembra Jeffrey Lee Pierce sotto tranquillante, la batterista minimale e funzionale. Ma più che altro sono i pezzi migliori a farsi ricordare, e sono i più stentorei come River of Blood, Bad Vibrations, Entrance song, Phosphene Dream. O il curioso incrocio fra Doors e Velvet di True Believers, dall'impatto notevole.
Altrove le atmosfere si fanno quasi giocose, come se si fossero veramente immersi nel '67/68 e si divertissero a replicarne il clima e l'aroma. Magari fra qualche anno non ce li ricorderemo neanche, ma questa è una buona mezz'oretta di vintagismo.

1 commento:

  1. Adoro il gusto di questo disco.
    Pezzi come Haunting at 1300 McKinley mi fanno impazzire..

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