Trio di Baltimora, ormai decano di un math-rock muscoloso ma ricco di varianti. Sono proprio dei matti gli Oxes, come si potrebbe anche intuire dal loro aspetto, nonchè per le leggende relative ai loro concerti che spesso assumono le sembianze di shows intimidatori.
Questo fu il loro debutto sulla lunga distanza ed è un vulcano di potenza ed acume. Due chitarre e batteria, niente basso e ottima tecnica per un concentrato arzigogolato e contorto. Rocciosi passaggi donCaballeriani, fughe hard-metal, wall of sound di rumore bianco, brevi paresi spettrali di ruvido sound louisvilliano, persino qualche dolente momento bucolico (il finale di I'm From Hell), sono gli elementi essenziali di un disco intricatissimo che richiede parecchi passaggi per essere assimilato, ma sa soddisfare non poco gli amanti del genere.
Bella scoperta questi bovini
RispondiEliminaAh, non ce li avevi in repertorio....
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