Oscurissima band newyorkese che incise un paio di dischi per la Triple X e altre frattaglie a cavallo degli anni '90. Il loro approccio al corrente noise-rock era piuttosto obliquo, e non poco personale. Nella prima formazione c'era anche il batterista Parsons, che però non figura in questo episodio, in quanto era passato ai Prong; col senno di poi, la mossa fu indovinata dal punto di vista commerciale. Comunque i due fondatori (Kizys il cantante/bassista e Master la chitarrista) non si persero d'animo, continuarono e diedero alle stampe questo debutto sulla lunga distanza.
Il suono di BPBP è stordente e ottundente quasi quanto quello dei Flipper di Gone fishin', ma si contraddistingue per una maggiore rifinitura, zero punk e svarioni gotico-industriali. Il nuovo batterista Huthins si faceva notare per un tribalismo insistito su toms e timpani, il canto di Kizys si divideva fra ruggito rabbioso e un tremolio androgino spesso doppiato da una voce femminile.
Gli effetti che i OCAK puntavano a raggiungere erano diversi; terrore bianco percussivo (The reign, Snake, Crawl), catatonia funerea (Of Service, Land of '57 Chevy, Locked in position), straniamento irriverente (la cover del tradizionale John Barleycorn must die), approcciato con un perenne senso di sballo lascivo.
Nel mezzo, spunta per reazione col resto la litania chiesastica per voce, organo e schizzi di violino di Crawl again, che a 20 anni di distanza forse regge meglio il passo dei tempi, per ironia della sorte. Restarono in una terra di mezzo indefinita (poco incisivi per essere eredi degli Swans, troppo down per essere noise), fecero l'ultimo atto Hunter's moon e si sciolsero due anni dopo.
Il suono di BPBP è stordente e ottundente quasi quanto quello dei Flipper di Gone fishin', ma si contraddistingue per una maggiore rifinitura, zero punk e svarioni gotico-industriali. Il nuovo batterista Huthins si faceva notare per un tribalismo insistito su toms e timpani, il canto di Kizys si divideva fra ruggito rabbioso e un tremolio androgino spesso doppiato da una voce femminile.
Gli effetti che i OCAK puntavano a raggiungere erano diversi; terrore bianco percussivo (The reign, Snake, Crawl), catatonia funerea (Of Service, Land of '57 Chevy, Locked in position), straniamento irriverente (la cover del tradizionale John Barleycorn must die), approcciato con un perenne senso di sballo lascivo.
Nel mezzo, spunta per reazione col resto la litania chiesastica per voce, organo e schizzi di violino di Crawl again, che a 20 anni di distanza forse regge meglio il passo dei tempi, per ironia della sorte. Restarono in una terra di mezzo indefinita (poco incisivi per essere eredi degli Swans, troppo down per essere noise), fecero l'ultimo atto Hunter's moon e si sciolsero due anni dopo.
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