lunedì 28 marzo 2011

Pelican - City Of Echoes (2007)

Non ho cambiato molto idea sui Pelican neanche dopo questo episodio che li ha visti progredire verso orizzonti un po' più aperti rispetto agli esordi, in particolare a quell'Australasia che davvero non mi convinse per niente.
Francamente, è il classico gruppo che di sicuro dal vivo mi convincerebbe di più. Credo che la dimensione live saprebbe esaltare le dinamiche che in studio restano impantanate su uno stile non poco di maniera, che sembra voler spaccare il mondo ma finisce per non andare da nessuna parte. Apprezzabile il loro tentativo anche di voler svariare su qualcosa di diverso, come l'acustica Winds with hands o come la parte iniziale di A delicate sense of balance, che vorrebbe emulare certe pagine post-slintiane, circa June Of '44 e dintorni. Peccato che i risultati invece siano goffi e sfocati, privi di un'ispirazione che riesca anche solo a farli avvicinare a modelli nobili.
Irrimediabilmente bocciati.

2 commenti:

  1. Devo ammettere che Australasia mi era piaciuto. Tuttavia, la tua notazione negativa - alzano molta polvere senza costrutto - è innegabile.

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  2. Più che alzare polvere, mi sembra che vogliano dare molta enfasi comunicando zero emozioni e una freddezza inconcludente.

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