Nel febbraio del 2010 gli HANL suonarono il loro primo live in assoluto, in un piccolissimo club di New York chiamato The Stone, per un centinaio di persone (info tratte dal blog di un loro grande fan). In seguito avrebbero fatto un'altra manciata di concerti, peraltro di supporto a tale Alcest, e poi più nulla.
Le cose funzionano così: probabilmente se venissero a suonare a Bologna al Locomotiv, di gente ce ne sarebbe un po' di più. Ma il progetto, come loro stessi hanno dichiarato, è nato di studio. Pare che ora ci sia un nuovo album in arrivo e mi piacerebbe che potessero attraversare l'oceano. Chissà.
Il concerto qui immortalato vedeva il duo allargato a quartetto, con la batteria elettronica. Nel complesso si risente di una certa precarietà acustica, dovuta immagino alla piccolezza del locale: la registrazione è quella che è, con i bassi deboli. Vien da chiedersi anche se per caso ci fossero le spie, vista la non eccelsa resa delle parti vocali. Un peccato.
Le premessi quindi non sono molto incoraggianti, ma quando si srotolano pezzi come Hunter, Waiting for black metal records, Earthmover, Deep la resa ha un valore aggiunto che salta ogni ostacolo. C'è persino un inedito, I'm doctor House, appartenente al loro filone lento-stentoreo.
Solo per fans di stretta osservanza, di quelli che hanno consumato avidamente Deathconsciousness.
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