Proprio ultimamente mi è capitato di assistere allo spot televisivo di una casa automobilistica con un sottofondo rude di chitarra ed un ritmo trascinato: nientemeno che un frangente di Master of the universe degli Hawkwind. Come sia venuto in mente agli ideatori di pescarlo, è davvero curioso.
Detto questo, Warrior è stato l'ultimo disco dell'epoca d'oro di Brock & co., poco ma sicuro. Con un Simon House orfano degli High Tide e pienamente integrato nella line-up, a distribuire finezze strumentali col suo violino e le sue tastiere, ed a contribuire con lo splendido strumentale Spiral Galaxy.
Con Brock ad imbroccare alcune fra le sue migliori songs, come l'iniziale, grande Assault and battery e Magnu, destinate a diventare fra le preferite dal vivo.
Per non parlare di Turner che svolazzava coi fiati a modo suo in lungo ed in largo, e componendo la tesissima Dying Seas. Quindi, un disco in cui le prodezze dei singoli teneva alta la qualità, a dispetto della produzione che colpevolmente lasciava un po' in disparte la sezione ritmica, forse per l'innesto di un secondo batterista in aggiunta a King. Messo un po' all'angolo, Lemmy Kilminster iniziava a dare segni d'insofferenza (non suonava neanche in tutti i pezzi) e l'anno dopo verrà estromesso dal gruppo a causa dell'arresto in Canada per possesso di droghe.
Appare giusto quindi che l'edizione in cd si chiuda con la bonus track di Motorhead, peraltro in una versione resa irresisistibile dal lungo assolo di violino...
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