mercoledì 21 novembre 2012

PJ Harvey - Stories From The City, Stories From The Sea (2000)

Il disco newyorkese di Polly, e l'inaugurazione del decennio che a mio avviso la ha vista produrre le sue cose più emotivamente coinvolgenti, non posso dire le migliori perchè è una vita che non ascolto più i primi dischi ma non ne sento neanche il bisogno.
Il lungo soggiorno nella grande mela fa scaturire i frutti più crudi come Big Exit, The Whores Hustle And The Hustlers Whore, Kamikaze, tutti e tre molto diversi fra loro ma centri perfetti di quella grinta femminea che l'ha resa grande.
A metà stile stanno la rampa di lancio This is love, One line e Good fortune. Tutto il resto della lista viaggia su coordinate prevalentemente tranquille quando non meditative (Beautiful feeling, blues spettrale in punta di dita, Horses in my dreams, la cartolina britannica fino al midollo di A place called home).
A vincere il premio però sono This mess we're in, non tanto per la preziosa presenza di Yorke ma per la meraviglia di song che è, e la chiusura luminescente di We float.
Il disco non è fra i più amati dai fans di Polly. Per me invece è da podio.

4 commenti:

  1. "Il disco non è fra i più amati dai fans di Polly" ma anche per me è da podio, mentre ho meno apprezzato la svolta dell'ultimo album.

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  2. concordo. insieme a to bring you my love e il recente A Woman a Man Walked By i suoi album che preferisco. l'ho trovata invece inutile (e a volte noiosa) in white chalk e let england shake, sebbene ne ammiri il coraggio e la voglia di cercare nuove strade.

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  3. lo ascoltavo proprio in questi giorni! meraviglioso.
    Ruggero

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