Chiudo per le vacanze col disco che più ossessivamente ho ascoltato negli ultimi 5-6 mesi, un tuffo negli
immortali anni '70 che continuano a regalarci gioielli misconosciuti
come questo (perlomeno io non lo conoscevo, un plauso alla specializzata
Spectrum Spools per il ripescaggio).
Autore
il fiorentino Falsini, chitarrista / tastierista dei Sensations' Fix,
gruppo rimasto un po' ai margini del prog in quanto più orientati
all'estero (canto in inglese) e dal suono non proprio affine al movimento. Cold nose è
un'avventura stupefacente di psichedelia onirica, forse non
adattissima al contesto per cui venne concepito (documentario sulla cocaina) ma che non può essere ignorata da chi ha amato / ama i giganti del genere. I movimenti dei synth richiamano la grande stagione tedesca, ma la vera protagonista è la chitarra di Falsini, che ondeggia altissima e culla l'ascoltatore con amore, lungo sentieri emozionanti fra blues dolente e psichedelia suprema.
I movimenti sono tre: melanconico e stratosferico il primo, tempestoso e cosmico il secondo, multiforme e sfaccettatissimo il terzo. Quando si arriva a quattro minuti dalla fine, la chitarra resta da sola e Falsini intona un flebile canto; il brivido è inevitabile.
Ristampa dell'anno 2012.
I movimenti sono tre: melanconico e stratosferico il primo, tempestoso e cosmico il secondo, multiforme e sfaccettatissimo il terzo. Quando si arriva a quattro minuti dalla fine, la chitarra resta da sola e Falsini intona un flebile canto; il brivido è inevitabile.
Ristampa dell'anno 2012.
disco bellissimo. grazie!!!
RispondiEliminaLorenzo