Scovati sulla classifica del 2012 di Mattioli (e probabilmente i meno anormali della lista), sono un quartetto newyorkese che ha ben assimilato il noise-rock concittadino di 20 anni fa, ha aggiunto un bel po' della new-wave più ispida ed un tocco molto Birthday Party alla situazione.
Ne fuoriesce un disco dai toni ovviamente molto bruti ed affilati, con un vocalist fin troppo monocorde ma abbastanza aggressivo per emergere dal caos brutale del gruppo. Al primo ascolto coinvolge e sembra potente, poi si scopre che è un po' troppo schematico per eccitare più di tanto.
Buono ma non da classifica di fine anno.
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