Nascosto sotto un moniker che evocherebbe un gruppo grind si cela questo musicista dal nome sconosciuto che viene patrocinato dalla Enemieslist degli Have a nice life. Lo scopro solo adesso e lo consiglio a tutti gli amanti del duo anche se brilla di una sua eccezionale luce (o meglio dire, oscurità). Infatti non si tratta di somiglianza, ma direi più che altro di affinità espressive e perchè no, di sana angoscia.
Il suo è un cantautorato doom-gaze, oppure slow-dark-core. La splendida traccia d'apertura, Wearing sadness, ha il passo tipico dei Codeine ma col surplus di una solennità totalizzante. Le cose si fanno subito più grevi con lo psicodramma valzerato di Memories you'll never feel again. Per essere un solista, PFB ha realizzato gli arrangiamenti con cura e gusto enormi. Le chitarre distorte (un po' Jesu, un po' Earth) sono al centro del suo mondo ma il piano e le tastiere hanno una loro importanza e tutto il disco è una sequenza di centri. Lo sludge di Oh Pennsylvania, il ruvido epico di Humming quietly, la scultura doom-ambient alla Nadja di We left our bodies. Infine ancora slow-core cosmico con Verse/Chorus/Verse e il quarto d'ora ambientale, passabile, della title-track.
Personaggio che condivide con gli HANL pure l'esiguità delle pubblicazioni (nonostante una discreta pletora di EP semi-carbonari, si aspetta ancora un secondo album), per me è già un semi-idolo.
Però, che bello....
RispondiEliminagrazie
Andy