sabato 29 novembre 2014

1994

1) Shellac - At action park
2) Codeine - The white birch
3) Bark Psychosis - Hex
4) God Machine - One last laugh in a place of dying
5) Jesus Lizard - Down
6) Rodan - Rusty
7) Global Communication - 76.14
8) Bedhead - What fun life was
9) Helmet - Betty
10) Tortoise - Tortoise
11) Starfuckers - Sinistri
12) Engine Kid - Angel Wings
13) Drive Like Jehu - Yank Crime
14) Grifters - Crappin' you negative
15) Soundgarden - Superunknown
16) Giant Sand - Glum
17) Necks - Aquatic
18) Brick Layer Cake - Tragedy-tragedy
19) Fushitsusha - Pathetique
20) Idaho - This way out
21) Grant Lee Buffalo - Mighty Joe moon
22) American Music Club - San Francisco
23) Girls Against Boys - Cruise yourself
24) Von Lmo - Cosmic Interception
24) Melvins - Stoner Witch
25) O-Type - Mommy
26) Unsane - Total Destruction
27) Nature And Organisation - Beauty Reaps The Blood Of Solitude

Steve Albini passa i 30 anni e realizza il suo massimo capolavoro, dopo gli exploit di Big Black e Rapemen. Conseguita la giusta esperienza in termini di registrazione, porta Shellac a conseguire uno dei dischi meglio prodotti di tutta la storia. Qualcuno potrebbe anche obiettare e dire che forse lo era 20 anni fa, ma a mio avviso la forza dirompente di At action park suona attualissima oggi e setta uno standard di registrazione qualitativo forse mai pareggiato, specialmente per quanto riguarda la batteria. E non a caso, qualche anno dopo Jimmy Page chiamerà l'occhialuto a registrare un suo disco con Robert Plant; da notare che il chitarrista era stato un fondamentale pioniere di un certo modo di registrare (specialmente intendo di batteria). Al di là di questo aspetto, At action park non è solo suono; è un concentrato micidiale di violenza subdola e psicologica. E' uno dei più autorevoli requiem in musica per gli anni '80, un affresco del male di vivere americano in tutti i sensi. Immenso, sempre.
Alle sue spalle, l'implicito addio dei Codeine all'apice della popolarità (raggiunse il 1° posto nelle classifiche indipendenti!), ovvero il manifesto per antonomasia dello slow-core. Secondo me più di Frigid Stars, che era sì rivoluzionario ma ancora un filo acerbo nei risultati.
Dopo una sfortunata serie di eventi travagliati e 5 anni di EPs, gli inglesi Bark Psychosis raccoglievano tutte le loro forze creative e diventavano eredi più che credibili degli ultimi Talk Talk, realizzando una mosca bianca di ambient-rock vellutato ed impalpabile. Ma anche per loro, la sfortuna ci vedeva benissimo.
Il doloroso addio dei God Machine (se esistesse una classifica dei titoli di album più memorabili, questo sarebbe da top ten), pur nella sua parziale incompletezza, stemperava le tempeste del debutto già vincitore nel 92 con un enfasi commovente, quasi come se i pezzi fossero stati composti nell'imminente previsione di una tragedia nefasta.
Come al solito, classifica intasata di americani. Pertanto assumono più evidenza gli altri (la sovversività avanguardistica dei nostri Starfuckers, l'exploit techno-ambient degli inglesi Global Communication, uno dei tanti capolavori impro degli australiani Necks ed il solito Keiji). Potrà anche non far piacere, ma come scrisse qualcuno, "la storia del mondo non l'ho fatta io".

Misc
Husker Du - The living end


2 commenti:

  1. Urca, quasi la metà dei nomi ancora da scoprire! Anno di Ko de mondo e Catartica e poi Nick Cave, Jeff Buckley, Portishead e Seattle tutta tra gli Alice in Chains quasi acustici di Jar of flies, Superunknown, Vitalogy, l'unplugged dei Nirvana. Stavolta rischio di essere accusato di essere troppo mainstream :)

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  2. A pensarci bene effettivamente Ko de Mondo e Catartica mi sono invecchiati malissimo, se non scaduti. E persino Superunknown, che all'epoca adoravo.
    Non c'entra nulla il discorso mainstream / indipendente, io mi sento al di sopra di queste divisioni.
    Sono sonorità che restano legate un po' troppo a quegli anni, le produzioni erano più che buone e gli artisti abbastanza liberi di esprimersi (anche quelli su major), però con gli anni le mie valutazioni si sono ridimensionate parecchio.

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