La preziosa ricerca nelle nazioni fuori dal giro effettuata in più puntate da Vlad ha fruttato qualche sorpresa come questi danesi che nelle poche info recuperabili in rete sono definiti come uno dei massimi gruppi rock della piccola nazione scandinava. Essendo questo il primo che mi capita alle orecchie, non ho la controprova ma dopo aver sentito Alrune Rod sarei pronto a scommetterci.
La a più parti citata influenza dei Pink Floyd inizia con le partiture di organo e finisce col fatto che nonostante la complessa articolazione delle strutture nessuno dei componenti era un virtuoso. L'enfasi dell'interpretazione era l'aspetto più importante, il vocalist impegnatissimo a tenere banco con un cantato quasi hammilliano. Un ottimo ibrido di psychedelia e progressive, anche per via delle fasi alterne di vuoti e pieni che impressionano. Un altra perla del sacro anno 1969.
Da ricordare la traccia n. 2 (titoli in madrelingua), il capolavoro del disco.
Da ricordare la traccia n. 2 (titoli in madrelingua), il capolavoro del disco.
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