Il black-metal, si sa, può essere un'ottima palestra giovanile per sviluppi di vario tipo. Ce lo insegna la storia, con casi clamorosi come gli HANL. I francesi Aluk Todolo da lì provengono e con questo programmatico rock occulto hanno coniato un sound furibondo e ricco di sfaccettature.
Il trampolino di lancio sembra essere la propaggine più oscura ed urticante del rock tedesco '70, come i primi Ash Ra Tempel o meglio ancora gli Amon Duul II di Yeti; scomodare paragoni così scomodi può fuorviare, senza dubbio. Però gli 80 e passa minuti di Occult Rock non sanno di vintagismo, bensì spaziano in tante altre direzioni, post-metal, space-rock, epic-instru, con unico comune denominatore la psichedelia pesante, a tratti oppressiva. La chitarra di Riedacker disegna scenari apocalittici, la sezione ritmica tiene le fila delle architetture. E' un ottovolante di ottanta minuti che riesce a non tediare quasi mai. Non rivoluzionerà nulla, ma è una voce personale e penetra sottopelle, progressivamente.
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