Il fantomatico disco-non-disco con cui la Virgin introdusse il mondo stregonesco dei Faust in Gran Bretagna. Dato che si trattava di registrazioni a costo zero poichè effettuate in casa, la Virgin lo mise sul mercato ad un prezzo stracciatissimo, un operazione un po' discutibile ma che di fatto ottenne l'effetto desiderato: divulgare il verbo Faust fuori dalla Germania.
E tal verbo, in quel pugno di anni gloriosi, era l'arte ed il fulmine della sperimentazione pazzoide e dell'anarchia più sfrenata. Tapes, pur nella sua natura precaria di antologia d'archivio, inquadra alla perfezione il contrasto che era il carburante del caos creativo in seno al gruppo: la sensibilità musicale di Sosna contro la follia degli altri, in un cut and paste alternato ed avvincente, composto di 26 tracce tutte molto brevi che non fai in tempo ad assimilare che già sono bell'e passate. Non merita di essere trattato come un capitolo minore, anche se loro stessi si preoccuparono di segnalarlo come tale: qualunque cosa potessero aver realizzato in quegli anni, era un concentrato di lungimiranza inestimabile.
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