Fantomatico quartetto giapponese che non pubblicò nulla in vita, e del quale si sa pochissimo a livello biografico. Già di per sè è difficile ottenere info sulle bands nipponiche, figuriamoci andando così indietro nel tempo; in questa raccolta pubblicata dalla PSF nel 1991, ad esempio, non si sa neanche il nome del batterista. Ciò che è importante è la sostanza recuperata su nastro; un acid-lo-fi-punk esponenziale, suonato a rotta di collo, che ai tempi poteva avere ben pochi concorrenti in materia di violenza a livello mondiale.
Ciò giustificato senza alcun dubbio anche dalla voce di Yamazaki, un grugnito maniacal-isterico similare a quello del vocalist degli Aburadako. Il supporto del trio è punk, c'è poco da dire, ma di quello a ritmi folli (col bassista Hamano in evidenza, che contemporaneamente faceva parte della prima formazione dei Fushitsusha, e ho detto molto) e con una chitarra acidissima che quando va in assolo spacca vetri a 360°.
Diverse tracce sono ripetute, ma ovviamente sono in alternate takes ed oltretutto a diverse velocità. Schegge impazzite, imprendibili. La solita storia: solo il Sol Levante poteva etc etc etc....
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