Musiche composte automaticamente, recita (con un po' di vanità, diciamocelo) il booklet del quarto album degli Æthenor. Come verificai in sede live qualche anno fa, il corso profondamente cambiato al contempo del rimescolamento della line-up ha visto creare una forma di suono nuova, inusitata ed all'altezza dei personaggi. Per l'ormai ex-progetto collaterale di dark-hypnotic-ambient, O'Malley e O'Sullivan hanno acquistato Rygg (manipolatore elettronico, anch'egli in forza agli Ulver) ed il veterano batterista inglese Noble (un passato remoto nel funk-wave bianco ed una carriera stabile nell'avant-jazz); fatta base in Norvegia, i quattro fanno sfracelli e coniano questo suono sgusciante ed astratto, cerebrale ma anche fisico, soprattutto grazie a Noble. Il live-report sopra citato vale come sintesi di uno stile pressochè indefinibile, probabile frutto di improvvisazioni neanche tanto concordate. Musiche che rapiscono, automaticamente.
giovedì 30 marzo 2017
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