lunedì 6 marzo 2017

Spartiti ‎– Austerità (2016)

Non perdere un protagonista di un modo così anti convenzionale di fare musica è qualcosa che arricchisce il nostro sottobosco indipendente, specie se amate chi cerca di affermare pensieri più pensati e “impegnati” rispetto alla media dei nostri tempi.
Citazione di una recensione che mi sembra doveroso riportare, perchè sintetizza alla grande ciò che io stesso ho provato ascoltando Austerità. Dopo la triste scomparsa di Fontanelli, temevo che in qualche modo avremmo perso Collini e le sue storie, il suo sarcasmo, il suo cinismo trasognato, il suo semplicemente esserci. Mi rallegra quindi questo matrimonio (tutto sommato prevedibile, ma di certo non scontato) con Reverberi, che snocciola sfondi e scarni scorci di limpida ispirazione GDM (i migliori, Austerità e Bagliore), riuscendo a modo suo a non far rimpiangere le basi ODP. 
Per quanto riguarda Collini, va solo ascoltato famelicamente. Impossibile tuttavia non citare lo stupefacente aneddoto scolastico-adolescenziale di Vera, lo struggimento di Austerità, l'esilarante fraintendimento di Banca Locale. Caro Geometra, è sempre un piacere.

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