Un'altro disco santino di Zingales, che rapidamente faccio altrettanto mio. Una di quelle mission inglesi che soltanto in quegli anni potevano uscire, che avrebbe fatto un figurone sulle Mental Hours, giustamente paragonato per i suoni a Global Communication, e che per attitudine io aggiungerei da affiancare al santone E2-E4 di Gottsching: diversi i punti in comune. Il pezzo unico, strumentale, che trae le fondamenta dal minimalismo, che intercala figure ricorrenti, cresce inesorabilmente con piccoli dettagli che affiorano a poco a poco, che manco te ne accorgi ed è cresciuto, evoluto, strega ed incanta.
Autori di siffatto gioiello un duo misto che nella propria breve vita ha realizzato soltanto tre album; per inquadrarlo direi un felicissimo incontro fra il dream-pop, l'ambient e la trance, con la chitarra protagonista ad intarsiare figure angeliche. Un sogno ad occhi aperti.
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