Dalla famigerata serie Nova Musicha della Cramps, un episodio che ha molti aspetti in comune a quello del rumeno Mieranu che in lista lo precedette di un solo numero: entrambi di provenienza dall'Europa dell'Est (croato di Zagabria), trapiantati in Francia per ottenere delle cattedre, entrambi con zero titoli in discografia fino a quel momento. Per Jagodic Tempo Furioso resterà primo ed unico; le poche info reperibili parlano di un artista che ha continuato più che altro a convogliare il suo output sulla grafica e sul multimediale.
Altro punto in comune con Mieranu, il coraggio e l'ostilità della proposta, che è difficile considerare musicale: furioso è senz'altro un aggettivo programmatico di questi 43 minuti di temibile follia avanguardistica. A vederlo in foto, Jagodic sembra un mattacchione privo di diverse rotelle in testa, ed il vinile non faceva nulla per smentirlo: gli oscillatori (forse l'unico attrezzo consueto e prevedibile dell'opera) seminano il panico, i droni minacciosi squarciano il silenzio, le voci trovate ristabiliscono un flebile contatto con la realtà ma finiscono per fare quasi più paura, i found sounds da foresta equatoriale solleticano la fantasia, i marginali interventi di fiati e percussioni fanno venire la tachicardia. Il tutto permeato di un magnetismo oscuro e potente.
La dimostrazione che quando un artista è a tutto tondo, può sorprendere in qualsiasi applicazione. Quanto erano geniali quelli della Cramps.
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