Ovvero la ricetta dell'eterna giovinezza.
Ventiquattresimo album dei Church, dopo un terremoto: lo svanire nel nulla del chitarrista storico Wilson-Piper, localizzato in Svezia ma vanamente contattato da Kilbey (per 6 mesi, a suo dire) senza ottenere alcuna risposta. In cambio, la band ha assoldato un sostituto connazionale, Ian Haug, di una decina d'anni più giovane ma di comprovata esperienza (chiedo venia, non conosco i Powderfinger), e come per miracolo non ce ne accorgiamo perchè Further/Deeper è l'ennesimo colpo di classe cristallina degli australiani, perchè Haug si cala alla perfezione nell'oscuro meccanismo magico che consente loro di resistere al corrodere del tempo. Il buon vino invecchiato in salsa lisergica: Miami, Vanishing Man, Delirious, Pride before a fall, Toy head. Un disco più energico del pur splendido precedente, persino lungo oltre un'ora. Lo zoccolo duro ne ha da godere.
Strano...per la prima volta un tuo archivio mi dice che la tua psw è sbagliata.
RispondiEliminaCiao
Andy
Ciao Andy, ho controllato in archivio, ma è sempre quella...
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