Eccellenza dell'IOP, questo trio pisano che ne espone un lato cosiddetto rituale, ancestrale, mitologico. Sono solo tre degli aggettivi attribuiti loro, e mi risulta arduo trovarne altri per definire Albero Specchio. Un 5 tracce intitolate ciascuna con un simbolo di alfabeto antico (non saprei dire quale, chiedo venia per l'ignoranza); simbologico, si potrebbe aggiungere, anche perchè racchiudono in maniera esauriente la gamma di suoni; gorghi abissali, danze di magia nera, processioni di ispirazione indio/raga, illusioni minimalistiche, pulsazioni sulfuree alla Ummagumma. Più che un disco, una compatta manifestazione di intenti psichedelici che ai giorni nostri suonano ancora molto credibili.
sabato 6 maggio 2017
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