Il terzo di 6 della lunga serie che inaugurò, nel 1991, il folgorante inizio carriera di Richard D. James. Questo lo preferisco per una questione affettiva, perchè la traccia iniziale, .215061, marchiava a fuoco una delle mie primissime Mental Hours; un ipercinetica folata galattica il cui loop maggioritario di synth riportava da morire alle trame storiche dei Tangerine Dream, escluse le micropunte glitches. In generale, Vol. 3 non era un assemblaggio variopinto quanto le coeve raccolte a nome Aphex Twin, bensì indugiava di più sui ritmi ad alto tasso di bpm, al cardiopalmo; i riff di figure meccaniche informi dominano la scena, ed a causa di ciò risaltano ancor di più i pochi momenti veramente musicali: la succitata, la splendida pausa pastorale di [cat 00897-AA1] (Fluted), il giro ossessivo di .000890569, sempre mutuato dai giganti tedeschi. Ottundente.
sabato 2 settembre 2017
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