Ho sempre pensato che i fratelli svedesi Dreijer fossero la trasposizione elettronica in assurdo dei Dead Can Dance degli anni Zero, pur senza avere un granchè in comune nello squisito aspetto musicale. Shaking The habitual è stato il loro (inaspettatamente, visto lo status ormai raggiunto dopo 15 anni di attività) canto del cigno, ed ha suggellato in qualche modo il percorso di ricerca su un'elettronica art-pop votata all'eclettismo ed al trasformismo. Un disco lunghissimo, teso ed ossessivo, che privilegia i ritmi e le mutazioni camaleontiche, le ricerche vocali, con qualche pausa meditativa ed un po' di goticismo spiritato (a riallacciarsi con i DCD, guarda un po'). Occorrono diversi ascolti per prendere familiarità, ma una volta ottenuta resta uno splendido commiato; massima stima per aver staccato la spina all'apice, un gesto mai scontato.
sabato 30 settembre 2017
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