Su Blow Up SIB gli ha appioppato un bell'8/10 con tanto di spazio su cornice rossa, ma al suo interno, più che disquisire sul contenuto, ha divagato con uno strano pistolotto a sfondo musical-sociologico. Questo può essere un indizio concreto di come sia difficile descrivere l'essenza della musica di questa ragazza di cui non si sa il vero nome, ma si sa che è milanese, ha realizzato solo 3 pubblicazioni in 9 anni, si esibisce vestita e mascherata in modi bizzarri, e viene (auto?) definita one girl mess. Uno spirito libero, insomma, che nella propria espressione pura e semplice riesce a trovare la sua nicchia di originalità; in tempi come questi, un mezzo miracolo.
Greetings From Grinchland mette in mostra un pop acido che mescola con disinvoltura melodie cristalline (la voce sempre modulata, estremamente femminea) con suoni sporchi, fangosi, incursioni psichedeliche sopraffine, qualche spruzzata di elettronica povera e di hauntologia.
A far chiarezza in un complesso che potrebbe essere un po' nebbioso ci pensano i pezzi, davvero apprezzabili ed in qualche caso clamorosi: l'intensa emotività di Posers, l'ossessività sulfurea di Playcity, il treno lanciato a gran velocità di Bunny's bed. Non so perchè, ma mi è parso di scorgere un'affinità con Samuel Katarro, magari solo a livello ideologico o di sensazioni generate dall'ascolto. In ogni caso, una piccola rivelazione a sè stante, per il talento genuino e perchè staccata da qualsiasi tendenza e/o scena corrente.
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