Nel panorama post-punk inglese potevano anche accadere delle congiunzioni così particolari: una ultraquarantenne madre di famiglia che, in risposta ai figli accasatisi presso punk band giovanili, ne fondava una sua; al di là delle curiosa genesi la notizia in sè però è che la proposta Poison Girls non era punk canonico, tant'è che si gemellarono coi Crass, gli astri indiscutibili dell'anarchia UK.
Quello di Hex è un art-punk beffardo, con tante sfaccettature e con ben più dei 3 frenetici accordi; la voce grassa e delirante di Vi Subversa (tutt'altro che una mamma affettuosa, e sorprendentemente affine a quanto inizierà a fare Jello Biafra un'anno dopo!), le stilettate delle chitarre, la ritmica coesa, le combinazioni dissonanti, tutto contribuiva a creare un clima paranoico, psicotico e quasi cabarettistico, fra i Crass stessi e gli Alternative Tv più aggressivi. Da manuale.
Da notare che il disco uscì sulla leggendaria Small Wonder.
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