Originalmente
autoprodotto nell’aulico formato di flexi disc, si tratta del secondo atto
della geniale formazione di Washington; ho letto da qualche parte che pare sia
stato proprio questo ad aver spinto i NWW ad inserirli nella list, anziché
quell’oggetto volante non identificato che fu il debutto. Poco importa, la
materia grezza è altrettanto scottante: composto da 13 tracce molto brevi (al
massimo 2 minuti e mezzo), Phantom Limb è non meno eversivo col suo industrial-space-noise-pop, che passa da cantilene
demenziali in salsa radioattiva (che faranno scuola agli Ubzub) a sinfonie per
oscillatori impazziti, da balletti
meccanici marziali ad allucinazioni psicotropo-fantascentifiche come se nulla
fosse, con pressochè tutto quello che ci può stare nel mezzo. Da manuale del
sacro e genuino fuoco della follia.
sabato 14 ottobre 2017
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento