Reietti com'erano, i Sand non riuscirono ad andare oltre la pubblicazione di Golem ed hanno dovuto aspettare quasi 40 anni per vedere uscire le registrazioni che accumularono prima e dopo quel gioiello. Sono ben 4 i cd rilasciati dalla francese Rotorelief, che si è occupata di questa meritoria opera di riesumazione dall'oblio di materiali che, seppur inevitabilmente discontinui e disomogenei, danno una conferma della portata che ebbe il trio sassone sulle musiche future. Metà della scaletta è contemporanea alla realizzazione di Golem; Vulture I e II, doppio affronto di elettronica sulfurea e disturbante, forse la cosa più vicina a quel proto-industrial con cui vengono taggati spesso. La lunga cantilena di Desert Storm poggia su basi mediorientali. Due tracce sono del 1975; la splendida ballad acustica Burning House e la nevrotica Touch The Tyrants, che curiosamente mi ha ricordato i Cosmic Jokers. Appare un po' fuori contesto Tendrara (1982), unico ripescaggio di tutte le ristampe successivo al 1976. Siamo dalle parti di un electro-gothic con gelida voce femminile; l'effetto è molto valido, anche se era evidente che per i Sand il tempo era scaduto. La media finale è sempre buona, anche se resta il dubbio che una migliore compilazione di tutti i lotti avrebbe giovato alla resa finale.
lunedì 2 ottobre 2017
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