E' duro il destino dei miei cult-heroes come Kirby: le aspettative sono sempre altissime, perdo l'obiettività, non riesco ad accettare che i miracoli non si ripetano. Così, l'inizio della serie Everywhere at the end of the time non mi ha entusiasmato, l'ultimo LK mi ha deluso profondamente, così come il comeback di V/Vm. Il suo ultimo entusiasmante resta Patience, uscito neanche un'anno dopo il capolavoro unanime ma a quanto pare realizzato prima di esso. Trattasi di colonna sonora per un docu-film di Grant Gee, specializzato in cronache musicali, dedicato allo scrittore tedesco Sebald. La fonte primaria è tratta da Winterreise di Schubert, compositore classico dei primi '800, i cui frammenti pianistici, sottoposti al trattamento kirbyano, sfumano in una nebbia impenetrabile di fruscii, di appannamenti ed implosioni. A parte qualche traccia serena ed estatica (spicca la magnifica When the dog days were drawing to an end), si tratta di un lavoro cupo e greve, con un paio di puntate sull'orrorifico dark-ambient che ha contraddistinto precedenti uscite di Caretaker. Per questo motivo si tratta di un album molto più ostico di Bliss; tuttavia, per chi ama la concettualità (escapista, hauntologica, furtiva, come diavolo la si voglia chiamare, a condizione che si voglia) del guardiano, si tratta di un altro grande capitolo della discografia dell'inglese.
lunedì 25 dicembre 2017
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Grande disco questo.
RispondiEliminaUno dei suoi migliori.
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