Ovvero come il buon cinema possa regalare emozioni e profondità anche a musiche non particolarmente amate. Di Ry Cooder in sostanza non me n'è mai fregato nulla, non l'ho mai neanche approfondito ma leggendo le cronache non penso di perdermi nulla che mi farebbe girare la testa.
Per quella pellicola struggente e visionaria di Wim Wenders che fu Paris, Texas, Cooder creò dei paesaggi sliding-blues acustici che, ascoltati nel momento della visione, pensai non fossero per niente male, per essere di servizio. Note stentoree, rarefatte, limpide; una chitarra che pesa i tocchi con riflessione, che fa le impennate e poi piomba a terra, mai narcisa. Disincantata.
Riascoltandolo senza l'ausilio delle immagini, Cooder appare un performer umile, perfettamente calato nella parte, quasi come se fosse uno degli attori. D'altra parte, come si potrebbe pensare a Walt che vagabonda per quelle strade senza la sua musica sotto?
Magistrale.
Beh non toccarmi il Maestro!
RispondiEliminaChicken Skin Music è un album pauroso... per nominarne solo uno.
Certo il picco assoluto è la parte slide in Sister Morphine in Sticky Fingers degli Stones... sarà anche musica di massa... ma le masse non colgono il boccato di etere... ti sale al cervello come la siriana grigia.
Tranquillo, non te lo sfioro neanche :-)
RispondiElimina