Continua imperterrita l'opera della Cinedelic, che nel giro di appena due anni si è resa protagonista di ben 8 fra ristampe e recuperi dalla polvere di materiale del benemerito maestro Macchi. Imponente in questo caso l'operazione dedicata alla pittura, con ben 3 vinili di sonorizzazioni registrate nel 1975, di cui soltanto Contemporanea aveva visto la messa su disco all'epoca.
Se di Macchi abbiamo potuto apprezzare maggiormente le opere più visionarie, avanguardistiche ed incompromissorie, non dobbiamo dimenticarci che anche in ambito neoclassico ha avuto la sua voce in capitolo e questa trilogia giganteggia come esempio, e non abbiamo scandagliato neanche la metà della sua discografia. E' una miniera di partiture surrealistiche, melanconiche, disincantate, meditabonde, e come capita alla migliore library, immaginiamoci di entrare in una infinita galleria d'arte dove possiamo gustarci tutto il meglio delle correnti, senza fiato ma senza fretta.
Gemme di altre epoche.
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