A 50 anni superati, con un impiego sicuro di violinista classico assunto all'orchestra Rai, il veneto Giusto Pio si rimise in discussione ed iniziò a collaborare con Battiato, dapprima al tramonto della sua prima fase sperimentale e poi addirittura come co-compositore nei primi album della sua fase pop. Al contempo, inoltre, pubblicò Motore Immobile per la Cramps, con cui dava la stura alle sue velleità minimalistiche. Costituito da 2 pezzi di un quarto d'ora, il disco è una meditazione pacifica giocata su bordoni immobili di organo, sottili increspature di violino, mormorii estatici (a cura di Battiato sotto falso nome), caleidoscopi di arpa, il cui ascolto fu consigliato a volume basso. Non fu forse un capitolo così avanguardistico, visto l'anno di uscita, ma le ristampe che si sono succedute nell'ultimo ventennio (di cui l'ultima l'anno scorso, in 500 vinili) confermano che in ambito italiano fu un episodio anomalo e curioso, che si lascia ascoltare tutt'ora con piacere.
sabato 3 febbraio 2018
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