Con il ricordo ancora bello vivido del concerto che tennero un anno e mezzo fa dalle mie parti, l'ascolto di un bootleg dei Kukan Gendai, seppur di qualità sonora non eccelsa, rievoca nitidamente le tre sagome nipponiche, le loro movenze meccaniche e scandite e le loro intese infallibili.
Elaborato senza pause, questo live di mezz'ora mette in campo di fatto il materiale del secondo album, quello che ce li ha fatti conoscere (ma anche l'unico trovabile, direi), con un'anno di anticipo e quindi lascia sbigottiti ed interrogativi. Ben poco altro da aggiungere a quanto scrissi sul live dell'Area Sismica, pertanto, se non che mi è venuto in mente il buon vecchio Capitano, a differenza di allora. Ma tutto torna sempre, alla fine.
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