Tutti i dischi dei Supersilent mi fanno lo stesso effetto: al primo ascolto, noia, interrogativi, dubbi e supposizioni. Al terzo/quarto qualcosa inizia a restare in mente, al quinto le cose si stabilizzano e i momenti topici restano. Su 8 ce ne sono almeno 3/4: la tempestosa eruzione vulcanica di 1, la magnifica letargia con chitarra brulicante di 5, l'acid-noise di 7, lo stranissimo quadro astratto di 4. Sul resto, le solite divagazioni con scampoli di jazz strafatto, elettronica zoppicante, silenzi misteriosi e deflagrazioni improvvise. Prendere o lasciare è il loro motto.
domenica 8 aprile 2018
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