Non me lo immaginavo proprio, con quella faccia che oggi ho visto per la prima volta.
Questa è (credo) l'unica foto che si trova in giro di GS, appena venuto a mancare. Era stato uno dei protagonisti di Stereonotte durante i miei anni formativi, nella prima metà dei '90. Dico la verità, non era il mio preferito e non ero un ascoltatore assiduo delle sue puntate. Capitava che qualche sera mi attardassi a studiare e lui era nel primo turno, quello che iniziava a mezzanotte e si concludeva all'1.30. Aveva dei gusti abbastanza classici, trasmetteva cose gradevoli ma che non mi facevano impazzire. Tutte le sere registravo Planet Rock e se c'era qualcosa da salvare poi facevo la copia da una cassetta all'altra. Giancarlo Susanna non lo registravo neanche, ma a differenza degli altri che ruotavano, non potevo fare a meno di ascoltarlo fino alla fine.
Aveva uno stile unico, tutto suo. Era perfetto, compostissimo, imperturbabile, parlava con flemma, quasi soporifero, però quello che diceva era sempre interessante. Per questo motivo tutti lo ricorderanno così: un signore fra le penne rock italiane, non soltanto uno della vecchia guardia.
RIP
L'ho conosciuto in questi anni, riascoltando le sue trasmissioni per alcune ricerche per un mio libro. Forse aveva dei gusti classici, però ha presentato tutta la new wave italiana, Stereonotte ed un certo discorso, con commenti molto puntuali. Grazie per il ricordo. RIP. Sergio
RispondiEliminaMi caccio' da Radio Città Futura nel 93, pretestando che parlassi troppo e che sembravo radiotre, quando lui non era da meno. Lo odiai per un po', poi capii che era un vero travet della musica indipendente, sempre sul pezzo, e sempre pertinente. La sua storia del Rock Italiano é per i neofiti una bibbia, e quando lessi sul sito di Daniela Amenta che non c'era piu' giuro mi dispiacque tantissimo, faceva cmq parte dei migliori anni della nostra vita (per me). Riposa in Pace, Giancarlo. Indomito.
RispondiEliminaCiao, ma possiamo sapere il tuo nome?
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